RASSEGNA STAMPA
La Repubblica - G8, l'ultima promozione Sgalla capo della Stradale
Genova, 21 settembre 2008
G8, l´ultima promozione Sgalla capo della Stradale
Era il "pr" della polizia nella notte della Diaz
MASSIMO CALANDRI
L'ultimo in ordine di tempo è Roberto Sgalla. È stato appena nominato capo
della Polizia Stradale italiana. In quella notte buia di sette anni fa era
il responsabile delle comunicazioni esterne della Polizia di Stato - il
pierre della Ps, se perdonate il gioco di parole - , oggi sale anche lui
ai vertici del ministero dell´Interno. Come tutti i suoi colleghi. E' un
fortunato destino comune, quello dei funzionari che a diverso titolo
furono coinvolti nello sciagurato blitz della scuola Diaz. Il sorprendente
elenco è stato fatto in aula dall´avvocato Francesco Romeo, che tutela
alcuni dei no-global massacrati di botte ed arrestati con prove false
durante l´irruzione del G8. Sorprendente perché la maggior parte dei
super-poliziotti è imputata nel processo in corso, accusata di aver
contribuito a scrivere una delle pagine più nere della storia della
Polizia di Stato. Francesco Gratteri è oggi a capo della Direzione
anticrimine centrale. Giovanni Luperi è responsabile del Dipartimento
analisi dell´Aisi, l´Agenzia di informazioni e sicurezza interna (ex
Sisde). Gilberto Calderozzi è diventato dirigente dello Sco ed è poi stato
promosso dirigente superiore «per meriti straordinari» legati alla cattura
di Provenzano. Vincenzo Canterini è questore e rappresenta l´Italia come
ufficiale di collegamento dell´Interpol a Bucarest. Spartaco Mortola è
vice-questore vicario a Torino. Francesco Colucci è prefetto. L´avvocato
Romeo ha poi citato Gianni De Gennaro, che dal luglio 2001 è passato da
capo della polizia a capo di gabinetto del ministero dell´Interno, quindi
commissario straordinario per l´emergenza rifiuti in Campania ed infine
direttore del Dipartimento Informazioni per la Sicurezza. Ma il legale si è ricordato anche dell´attuale capo della polizia, il prefetto Antonio
Manganelli. Che allora - anche lui tra i più alti funzionari dello Sco -
non mise mai il piede a Genova. Ma che rimase in contatto telefonico con
Gratteri. L´avvocato Romeo ha tirato in ballo diverse chiamate tra i due,
ricostruendo i ruoli della "catena di comando" dell´operazione-Diaz. Vale
la pena di ricordare che nella recente memoria conclusiva dei pm Enrico
Zucca e Francesco Cardona Albini l´attuale capo della polizia viene citato
in alcune occasioni. Antonio Manganelli si era infatti presentato a
testimoniare nel corso del dibattimento. I pubblici ministeri ne
sottolineano però la «mancanza di equilibrio», la «partecipazione con
interesse in causa, in assonanza a capziose impostazioni difensive», e
definiscono la testimonianza stessa «stonata». Tornando a Roberto Sgalla,
che subito dopo l´irruzione aveva giustificato il sangue sostenendo
l´esistenza di «ferite pregresse» dei no-global massacrati dalla polizia,
lo scorso anno aveva ricevuto il premio «Comunicazione pubblica» dal
Salone europeo della comunicazione di Bologna.
Nel corso della stessa udienza ha parlato anche l´avvocato Massimo
Pastore, che tra gli altri tutela il giornalista inglese Mark Covell,
finito in prognosi riservata per un polmone sfondato a calci dai
poliziotti. Dal letto d´ospedale, Covell riuscì a dire una sola frase
all´avvocato: «Do me justice». Fate giustizia. Parole che Pastore ha
girato a Gabrio Barone, presidente del tribunale.